[26] Quid enim sit melius, quid praestabilius, quid inter naturam et rationem intersit, non distinguitur. Idemque, si dei non sint, negat esse in omni natura quicquam homine melius; id autem putare quemquam hominem, nihil homine esse melius, summae adrogantiae censet esse. Sit sane adrogantis pluris se putare quam mundum; at illud non modo non adrogantis, sed potius prudentis, intellegere se habere sensum et rationem, haec eadem Orionem et Caniculam non habere. Et 'Si domus pulchra sit, intellegamus eam dominis', inquit, 'aedificatam esse, non muribus; sic igitur mundum deorum domum existimare debemus'. Ita prorsus existimarem, si illum aedificatum, non, quemadmodum docebo, a natura conformatum putarem.
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26. In essa non si precisa che cosa si debba intendere per ? migliore ? e per ? superiore ? n? si chiarisce la
differenza fra natura e ragione. Secondo Crisippo se non esistessero gli d?i non ci sarebbe in tutta la natura alcun essere
superiore all'uomo, ma ? poi lo stesso Crisippo a tacciare del massimo dell'arroganza chi osasse proclamare che non v'?
nulla d? superiore all'uomo. Ammettiamo pure che sia segno di presunzione fare di se stessi una stima superiore al
mondo tutto che ci circonda. Non ? per? certo segno di presunzione, bens? di buon senso, constatare che mentre noi
siamo dotati di sensibilit? e di ragione, Orione e la Canicola non posseggono nulla di tutto questo.
Dice ancora Crisippo: ? Se una casa ? bella, comprendiamo subito che essa fu costruita per i padroni e non per i
topi; allo stesso modo dobbiamo considerare il mondo come la casa degli d?i ?. Anch'io sarei di questo parere se si
trattasse di una costruzione e non, come spiegher?, di una formazione naturale.
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